Vedere un mondo in un grano di sabbia, E un cielo in un fiore selvatico, Tenere l'Infinito nel palmo di una mano, E l'Eternità in un'ora.

William Blake

mercoledì 20 febbraio 2008

Il tempo del sogno e il suo signore

Dopo lunga (??) assenza (dovuta a pressanti impegni familiari) torno ad aggiungere parole a quelle già scritte.
Recentemente ho letto una cosa che mi ha profondamente colpito: durante il sonno la fase in cui avvengono i sogni ha una durata di pochi secondi. Sognando vi sarà capitato di vivere giornate, con eventi, dialoghi, viaggi, nascite, morti, tragedie, farse..... Ebbene tutti quegli eventi (talmente "reali" mentre sognati da spaventare, eccitare, far ridere, piangere) vengono sognati e quindi elaborati nel nostro cervello in pochi (pochissimi) secondi. Giornate, mesi, anni vite sognate corrispondono a pochi secondi del nostro sonno "reale".
Questo parrebbe dimostrare che esiste un luogo e un tempo diverso in cui la nostra coscienza assimila esperienze vivendo un tempo diverso da quello che abitualmente scandisce la nostra esistenza in tal modo avvalorando la tesi per cui la nostra coscienza, il nostro Sè per dirla con l e Upanisad può avere un tempo a se stante, indipendente dal tempo "oggettivo" scandto dagli orologi del mondo.
Ci riflettevo l'altra sera osservando i miei bambini giocare... Io non mi sento grande, non mi sento invecchiare, non mi sento papà.... Mi sento ancora bambino, vorrei giocare con le macchinine anch'io.... Io mi vedo grande, mi vedo invechiato, mi vedo il tempo che mi è scorso addosso ma questo riguarda SOLO il mio corpo, il mio essere esteriore, la mia apparenza.... dentro sono ancora quel bambino sulla soglia, dentro ho ancora voglia di nonno, di corse spensierate nei prati in campagna.... Dentro non sono diverso dai miei figli che giocano con le macchinine... Ho solo esperienza, ricordi, oggetti che mi parlano di un tempo che fu ma il mio essere è saldamente immobile e immutato......

Ora interrompo queste considerazioni che sono solo una scusa per parlare di una cosa importante. Vorrei parlavi di Sogno. Sogno (Morfeo) è il protagonista di un fumetto: si chiama Sandman. E' stato scritto da Neil Gaiman ed è tra le cose più belle che mi sia mai mai capitato di leggere. E' un viaggio avvincente nel mito, nella fantasia, che intreccia in modo magistrale miti del passato, avvenimenti recenti in una trama mai banale e che ti avvince dalla prima all'ultima pagina sorprendendoti, facendoti piangere, ridere, pensare....
Potrei raccontarvi per sommi capi la trama, ma in rete è pieno di siti che lo fanno e comunque vi rovinerei l'immenso piacere di procedere pagina per pagina in qesto affascinante viaggio e non voglio di certo farlo. Potrei parlarvi di Sogno, uno degli Eterni insieme ai suoi fratelli e sorelle Destino, Disperazione, Distruzione, Delirio, Desiderio e Morte, dei loro regni, delle loro funzioni, dei loro compiti. Potrei parlarvi di Orfeo, di Shakespeare, delle Eumenidi e di Calliope, dell'Inferno e di Asgard ma forse è più opportuno che vi parli di come entrare in questo mondo speciale.. Io posseggo tutto il fumetto nella edizione della Magic Press ormai rintracciabile solo usata a prezzi non modici. Recentemente la Planeta De Agostini a incominciato a ristampare il fumetto con uscite mensili. Sono arivati alla quarta. Vi consiglio di recuperare i 4 numeri pregressi e aspettare i seguenti: ne vale davvero la pena.

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