Vedere un mondo in un grano di sabbia, E un cielo in un fiore selvatico, Tenere l'Infinito nel palmo di una mano, E l'Eternità in un'ora.

William Blake

sabato 9 giugno 2007

ll Tempo e la nostra Coscienza

Sul discorso dei fotoni, Tempo, Coscienza, ho trovato in rete questo interessante articolo.

In particolare voglio riportare questo brano:

"Actually, light itself moves with the ultimate velocity whence its name. The waves of radiation, the photons, have no rest mass, only energy (and a kinetic mass appropriate to the energy). Therefore, time inside a photon stands still—at exactly the velocity of light the foreshortening is absolute. When measured by their "internal time" (if such a notion is permissible), the photons can traverse the entire Universe in an instant of their own time, although in our measure the time between the emission of a photon and its absorption by a body somewhere on the outskirts of the Universe would amount to thousands of millions of years or to anything short of infinity.
The analogy of the timeless photon could suggest possibilities for grasping (not solving) the greatest mystery of our experience — that of our consciousness, or our "soul". Its nature is not accessible to physical experiment, it is not subject to the laws of physics, to measurements or timing: it is immaterial. Being immaterial and massless, it could be timeless as the photon, moving with the speed of light in an instant (by its own timing) through the immensities of space. As a mere suggestion for an insoluble mystery — could it be that the immortal soul, the individual unit of consciousness, would move through the infinities of space and time, after leaving one body, to find another and cooperate with it, like the absorbed photon transmitting its energy when absorbed? We do not know; the nature of consciousness, of the soul remains the ultimate mystery, despite the fact that consciousness to us is the only incontestable reality, through which we perceive the world around us."

Che tradotto suona così:

"Attualmente, la luce si muove con la velocità da cui il suo nome (velocità della luce n.d.t.). L'onda di radiazioni, i fotoni non hanno massa, solo energia (e massa cinetica appropriata all'energia). Daciò deriva che il tempo del fotone si ferma - alla esatta velocità della luce la riduzione è assoluta. Se misurato per il loro tempo proprio (se tale nozione è permessa) i fotoni possono attraversare l'universo in un istante del loro tempo proprio anche se con le nostre misurazioni il tempo che passa dall'emissione del fotone e il suo assorbimento da parte di un corpo possono arrivare a migliaia di milioni di anni o qualcosa di vicino all'infinito.
L'analogia del fotone senza tempo può suggerire la possibilità di affrontare (non risolvere) il più grande mistero della nostra esistenza, quello della nostra coscienza o nostra "anima". La sua natura non è accessibile a esperimenti fisici, non è soggetta alle leggi della fisica, a misurazioni o temporalizzazioni. Essendo immateriale e senza massa, può essere senza tempo come un fotone muovendosi alla velocità della luce in un istante (nel suo tempo proprio) atrraverso l'immensità dello spazio. Per mera suggestione di un miestero insolubile - può essere che l'anima immortale, l'unità individula edella coscienza, può muoversi nell'infinito dello spazio e del tempo dopo aver lasciato un corpo, per trovarne un'altro e cooperare con esso, come i fotoni che vengono assorbiti trasmettendo la propria energia? Non lo sappiamo; la natura della coscienza, dell'anima rimane l'ultimo mistero, nonostante il fatto che la coscienza per noi sia una incontestabile realtà attraverso la quale noi percepiamo il mondo che ci circonda."

Qui invece si trova la biografia dell'autore dell'articolo Ernst Julius Öpik.

Credo che vi siano degli interessanti collegamenti tra il concetto di luce e quello di coscienza....
Innanzitutto è interessante notare come una serie di termini legati al concetto di coscienza, di vita, di consapevolezza abbiano come radice o fonte la parola luce: ad esempio il concetto di Illuminazione nella religione buddista, che fa riferimento ad uno stato di coscienza che prescinde dalle nozioni di spazio, tempo e realtà come noi la conosciamo, oppure il fatto che da sempre si identifica Dio e “il Bene “ con la luce, opposta al “Male” e alle tenebre.

Nel Bhagavad Gita si legge:

"Luce di tutte le Luci, al di là dell'oscurità; Conoscenza stessa, Quello che dev'essere conosciuto, la Mèta di ogni sapere, Egli dimora nei cuori di tutti.

Nel Vangelo di Giovanni si legge:

In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.

Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.

Per tornare a nostre espressioni quotidiane anche lì troviamo riferimenti alla luce: quando uno muore si dice che “si è spento”, come se la nostra vita fosse una luce che rischiara le tenebre del nulla. Quando un bambino nasce si dice che la mamma “ha dato alla luce un figlio”. Quando si vuole capire meglio una cosa si chiedono “delucidazioni” o “lumi”….

Sembra esserci un legame profondo tra luce e vita, tra luce e coscienza, tra luce e eternità, tra luce e divino…. Sono aspetti che dovrebbero essere approfonditi, soprattutto alla luce di quanto riportato nei brani dell’articolo di cui sopra….

A che velocità viaggia un pensiero?

Credo che sia una domanda importante….

A che velocità viaggia il nostro pensiero?

Noi siamo la nostra coscienza? O il nostro essere la travalica?

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